Non per forza bianco e luminoso


Girano , sono girate sulle riviste e nel web, splendide immagini di ambienti pieni di luce, total white spesso realizzati con pavimenti in resina o pitturazione di pavimenti preesistenti.  Ben sappiamo che questa tendenza è già stata praticata ampiamente durante gli anni '70, aggiungo che, se non c'è la condizione di luce naturale giusta e la giusta accessorizzazione con cura di disposizione materiale e colore, il total white è spento e triste, si ottiene il famoso "effetto ospedale".

Per ottenere un buon effetto, molto fa la la luce naturale diffusa, quindi l'orientamento dei locali, le posizioni e lucidità dei colori, i materiali e il modo in cui fanno vibrare la luce, da disposizione soprattutto degli arredi nello spazio e rispetto alle luci naturali e non, le ombre portate e moltro altro,

inoltre, per le immagini che tanto hanno attirato l'attenzione, molto ha fatto il fotografo in produzione con potenti fari alogeni e diffusori, e la post produzione con la regolazione della luminosità delle immagini.


Ora, dato che non tutti gli ambienti hanno la giusta luce naturale, non ci sono i giusti arredi e spazi per valorizzare gli effetti total white... dato che non per forza la nostra casa deve sembrare più spaziosa e luminosa (non basterebbe il solo bianco tra l'altro) e soprattutto ci sono ambienti di vita e lavoro che non richiedono tutta questa spazialità luminosa, ma necessitano di un effetto più intimo e raccolto, o caratterizzato,  cominciamo a riparlare di angoli resi più scuri, intimi, o eleganti, o addirittura più vivaci e luminosi dai colori scuri e molto saturi.

 


Iniziamo dall'effetto molto elegante del colore scuro saturo di toni cromatici o anche nero. Se ben accostato e posizionato, può creare interessanti effetti di contrasto, riposa gli occhi, fa risaltare alcuni toni di colore e materie, sottolinea alcuni dettagli raffinati, può essere usato per differenziare e far risaltare i diversi columi e funzioni di uno stesso locale, per creare un effetto riposante e cooconing, molta differenza fa l'estensione della superficie, la sua posizione, la disposizione degli oggetti d'arredo  e le finiture superficiali con cui un colore cos' importante viene posato.


Passiamo al colore, spesso tra gli arredi redcuperati, come piace fare a noi, troviamo tonalità di stoffe e legni che offrono spunti per un angolo dalle sperimentazioni cromatiche decise, anche se di sperimentazioni poi è delicato parlare, dato che molto spesso la nostra mente è colonizzata da secoli di arte e accostamenti cromatici, a cui in parte facciamo riferimento riattualizzandoli, come si può leggere in queste immagini, tra le quali la più evidentemente ispirata al mondo dell'arte è il salotto carico di colori alla Matisse.


Se vogliamo poi introdurre un ulteriore criterio di valutazione del mestiere, potremmo parlare di pattern: un motivo decorativo di pannelli o carte a parete, oppure parlare del  tipo di posa di vernici e malte cementizie, con la creazione di sfumature e movimento sulla superficie del colore.

Ma la storia si sta facendo troppo lunga, proseguiremo in altro post.

Concludo solo nel dire che.. non per forza quindi un ambiente deve essere al massimo della sua luminosità e percezione di spazio: total whiote & lighting. A volte è contestualmente opportuno scegliere di scurire e far percepire un ambiente come più raccolto, contrastante e riposante.



 

ANCHE LA SCELTA DELLE FONTI ENERGETICHE IN STUDIO FA PARTE DEI NOSTRI IMPEGNI IN CAMPO ECOLOGICO, AD ESEMPIO ABBIAMO SCELTO ENERGIA IDROELETTRICA DELL'ARCO ALPINO. 

 

LO STUDIO DI MONTEVECCHIA NELLE SUE DIVERSE AREE, IN INVERNO E' SCALDATO DA UNA STUFA ED UN CAMINO ALIMENTATI CON LEGNA LOCALE, SPESSO ARRIVIAMO AGLI APPUNTAMENTI IN BICICLETTA NONOSTANTE LE COLLINE.